Come fare un orto perfetto a casa

C'è chi lo fa per mangiare materie prime dalla provenienza certa. Chi lo fa per passione. Chi lo fa per risparmiare. Fatto sta che il numero di coloro che decidono di avviare un orto all'interno delle mura domestiche è in continuo aumento. E tu, ci hai mai pensato? Sai da dove cominciare? Ecco le nostre indicazioni su come fare un orto perfetto a casa.

La posizione dell'orto

Chi ha a disposizione un giardino o un piccolo appezzamento di terra parte sicuramente avvantaggiato. Potrà infatti dare vita a un vero orto all'aperto, anche se non in un posto qualsiasi. La scelta della posizione è infatti vitale per la buona riuscita del raccolto: la maggior parte delle colture necessita di almeno 7 ore di sole diretto al giorno. Ecco perché l'ideale sarebbe scegliere un pezzo di terra esposto a sud. Attenzione però, perché il sole potrebbe anche bruciare le colture se troppo caldo: se a Nord una piena esposizione a Sud è l'ideale, al Centro (ad esempio nella Marche, dove sorgono i terreni di Fulvia Tombolini) e al Sud (dove sorge l'azienda agricola Scyavuru) meglio puntare su un orto esposto a Est/Sud-Est o Ovest-Sud-Ovest. Nella scelta della posizione dell'orto devono essere considerati anche elementi che possono fare ombra sul terreno, come alberi, muri ed edifici, e la distanza da casa: più l'orto sarà vicino alla cucina, più sarà comodo utilizzare gli ortaggi per cucinare (ad esempio per preparare un'ottima torta salata a base di verdure) o per produrre ottime conserve.

Come preparare il terreno dell'orto

Per cominciare l'orto, meglio non essere troppo ambiziosi: meglio partire con un piccolo terreno, indicativamente di una decina di metri quadri per ogni abitante della casa, magari recintato da una siepe o da una staccionata in legno. La prima operazione da effettuare per fare l'orto a casa è la preparazione del terreno. A cominciare dal rivoltamento della terra, aiutandoti con la vanga, per togliere radici, erbe infestanti e sassi fino a una profondità di almeno 30 centimetri. La vangatura sarà importante anche per valutare la qualità del terreno che hai a disposizione e correggerlo con l'aggiunta delle giuste quantità di compost, sabbia e argilla.

Come valutare il terreno

Per capire con che tipo di terreno hai a che fare, puoi stringere in un pugno una manciata di terra: se spremendola uscirà dell'acqua, sarà necessario aggiungere concimi come letame, compost (che si può produrre anche in casa in una compostiera accumulando scarti alimentari vegetali, fogliame, legno, carta, lettiere, tessuti naturali e acqua) e altri materiali organici come la torba; le sostanze organiche saranno necessarie anche se nella tua mano non si formerà una palla ma il terreno resterà sgretolato; se invece in mano si formerà una palla fin troppo compatta il terreno sarà troppo argilloso e richiederà l'aggiunta di sabbia. Il terreno ideale, in definitiva, è quello che forma nella mano una palla sufficientemente friabile da spezzarsi se colpita.

La fresatura

Il passo successivo è quello della fresatura o zappatura: con l'aiuto di una zappa o di un piccone dovrai spezzettare i blocchi di terreno prodotti durante la vangatura, aiutando il concime a mescolarsi con la terra fino in profondità. Dopodiché dovrai appiattire e livellare il terreno con l'aiuto di una rastrello. A questo punto la terrà sarebbe pronta, ma dovrà riposare prima di essere coltivata. L'ideale è ripetere queste operazioni una prima volta in autunno/inverno e una seconda alle porte della primavera, prima della semina. Se però vuoi cominciare il tuo orto nella stagione primaverile, puoi provare a seminare dopo aver preparato il terreno una volta sola. Un'operazione consigliata dopo aver preparato il terreno è infine quella della pacciamatura, che consiste nel ricoprire la terra coltivata con 2 o 3 centimetri di materiale biodegradabile, come foglie secche, erba, paglia, tessuto, cortecce, ghiaia, cortecce. Questa operazione, ripetuta in inverno e primavera, rende il terreno più fertile e umido, allontana le erbe infestanti e i parassiti e protegge dagli agenti atmosferici.

La progettazione dell'orto

A questo punto, è il momento di organizzare gli spazi dell'orto. Aiutandoti con un foglio di carta a quadretti, riproduci in proporzione lo spazio disponibile e decidi quante parcelle (le zone coltivabili) vuoi preparare e la loro forma: possono essere quadrate, possono essere costituite da file affiancate intervallate da uno spazio di 40-50 centimetri per il passaggio e con una larghezza massima consigliata di 1 metro. Le parcelle dovranno essere raggiungibili agevolmente e dovrà essere lasciata qualche zona incolta per il ricambio delle colture o per correggere il tiro in corsa.

Come seminare l'orto

Infine, la semina. Ogni periodo dell'anno richiede diverse tipologie di semi e colture (scopri cosa seminare in primavera!): come noi di Eataly sottolineiamo spesso, non tutti gli ortaggi e i frutti nascono tutto l'anno (conosci gli ortaggi colorati insoliti?). In base al gusto del suo proprietario e al periodo, quindi, ogni orto sarà diverso. Basta non esagerare con le quantità e con le varietà.

Ma come seminare? La tecnica più diffusa è quella della semina a solchi o a file: consiste nello scavare dei lunghi solchi regolari, paralleli e superficiali a una distanza che varia a seconda del tipo di ortaggio che si sta seminando. Ad esempio almeno 1 metro per anguria, melone e zucca, 60 centimetri tra le zucchine, 40 per pomodori, melanzane, peperoni, cavoli, cetrioli, 35 per le cicorie, 25 cm per lattughe, bietola, finocchi, 10 cm per cipolle, porri, rucola e 3 per carote, ravanelli, prezzemoli. La profondità del solco, invece, varia da coltura a coltura. In generale, si può calcolare il doppio della dimensione del seme. L'ultimo passaggio è la copertura del seme con il terriccio e l'irrigazione.

Come irrigare l'orto

Che si tratti di irrigazione automatica, a pioggia, a goccia o manuale, questa non deve prescindere da due fattori: inizialmente è sempre consigliabile non avere un getto di acqua troppo forte per evitare che i semi si spostino e possano invece installarsi a fondo nel terreno; inoltre, troppa acqua è dannosa quasi quanto la sua assenza. Ecco perché il terreno deve essere bagnato solo dopo che si sarà asciugato (puoi tastarne l'umidità introducendo un dito) e preferibilmente di sera, indirizzando l'acqua direttamente sul terreno e verso le radici senza bagnare le foglie.

Come fare l'orto sul balcone

E chi non avesse a disposizione un giardino deve rinunciare all'orto? Assolutamente no: ecco come fare l'orto sul balcone. Le stesse procedure descritte in precedenza, anche se in misura e dimensione ridotta, possono essere riproposte (e succede sempre più spesso) anche sul balcone. Utilizzando dei divisori in legno, dei vasi capienti, un tavolo da orto o dei contenitori rettangolari in plastica. Il terreno ideale è... lo stesso dell'orto, così come l'esposizione necessaria e la luce che richiedono le piante! Anche la concimazione è la medesima e non deve essere eccessiva, mentre la differenza principale è relativa alla semina: sui balconi i semi hanno meno speranze, meglio puntare su piantine già cresciute. Per l'irrigazione, l'ideale in vaso è a goccia, altrimenti con un annaffiatoio. Infine, un'avvertenza: lavare bene il raccolto, magari con bicarbonato di sodio, soprattutto se il balcone si trova in una strada cittadina.